Oggi faccio io l’innamorato fisso. Questo pomeriggio uscivo dall’università e vedo un’assembramento in strada: tre-quattro auto dei carabinieri che bloccano il passaggio. Una marea di gente educatamente dietro alla banda rossa e bianca. I comunisti hanno messo una bomba? Vorrei avvicinare il carabiniere per convincerlo a lasciarmi passare, ma non so se è meglio che gli dica che sono dei Servizi Segreti o che ho messo una bomba più grande di quella dei comunisti. Tra tante disgrazie, mi viene una brillante idea. E’ bello sfruttare queste situazioni per seminare il panico generalizzato. Ad esempio, terrorizzo tre studentesse malcapitate dicendo che si è barricato nell’edificio un orso polare con un barile di nervino. A me l’aveva detto una fonta affidabile. Da non crederci, venti minuti dopo sono arrivati i Forestali e contemporaneamente il picchetto per protestare contro l’eventuale abbattimento. Quando vogliono, le voci corrono. Poi purtroppo è arrivato il pullman che mi porta a casa. Non ho avuto il tempo – tra le tante cose – di prendere un rumeno, dargli dieci euro, e fargli chiamare la polizia chiedendo un po’ di soldi in cambio di non far saltare in aria tutto. Non avrei chiesto tanto. Cinquanta euro per fare il pieno alla macchina e una bottiglia di Whiskey.

Quest’anno Monza è stata spettacolare. Mi chiedevo come un tracciato del genere con le monoposto di oggi potesse essere ancora spettacolare e la risposta è stata pronta. E Lewis è il migliore… sì sta un po’ sulle palle anche a me, ma quando lo vedi guidare capisci che ha la tecnica migliore.
Gli inni tedesco e italiano sul podio, un déjà vu.

Io da sempre pensavo che nella ricerca per i motori di produzione seriale mancassero le idee. Invece da qualche tempo ho capito che no, mancano le possibilità di fare ricerca su quelle idee. Ad esempio, oggigiorno esitono quadricilindrici da 1000cc. Come ne esistono da 2000. Che hanno quindi il doppio del volume. Perchè a nessuno è venuto in mente di fare un 2.0 6L? Con tutti i vantaggi che derivano dal frazionamento della cilindrata e dall’equilibratura dell’albero motore di cui appunto un 6L non necessita.
Questi e altri interrogativi mi assolgono. Soprattutto perchè una risposta ci sarà ma non so darmela.

Domani, con 15 anni di anticipo, comincerà la mia carriera da allenatore.  Non c’è motivo di nascondere che mi appassiona. Anzi, sono nato anche per questo, tra le altre cose. Ho l’ordine, ho il metodo, ho la psicologia. Non c’è il motivo di non ammetterlo: sarò il migliore.

Stasera Torre di Palme era affollata. Alle sette i vecchi del paese disposti in fila sulle panchine, sostituiti al calar delle tenebre dai pochi giovani locali non impegnati nei ristoranti. Chiese aperte dopo le nove e mezza, e cinque minuti di preghiera a Sant’Agostino. La terrazza panoramica luogo di maggiore pellegrinaggio dei turisti. Rubo qualche immagine di un preliminare di Champions dalle finestre aperte. Mi viene voglia di ricominciare a giocare. Ma tanta voglia. Perchè questo sarà un anno diverso, come diverso è stato quello scorso, a cui devo tutto. Così pianifico le prime due settimane di allenamenti, sperando di non aver esagerato. Perchè è l’unica cosa che posso fare al momento. Nei prossimi giorni, sfogliando il manuale di Difesa, sceglierò il nostro sistema di gioco. Neanche a dirlo, zona tutta la vita. E mi attira molto la difesa ‘saltare e cambiare’ o ‘blitz’. Proprio per il nome.

Mi dimentico di dedicare un po’ di questo tempo a scrivere.

Steso sul balcone guardo il porto

sembra un cuore nero e morto

che mi sputa una poesia

Ultima notte anche quest’anno tra le mura antiche. Ho letto, anche se meno di quanto avrei voluto. Ho goduto della pioggia e delle nuvole basse. Ho guardato naturalmente il Tour, altrimenti che luglio sarebbe. Nulla di esaltante se non un grande Schumacher e un Andy Schleck superiore. Aspetto con ansia il ritorno di Ivan il terribile sulle strade di Francia, ma se ne riparlerà per il 2010. Mi sono disintossicato da internet, concedendomi come buco sul mondo i tre pollici e mezzo dell’iphone e il lento segnale gprs. Ho trovato la motoristica come la mia strada definitiva, rendendomi conto che se voglio davvero farci qualcosa dovrei cominciare a sputare sangue d’inverno. Mi sono infine concesso di appassionarmi alle serie tv.

Così è la vita. Una settimana per capire la definizione di limite. Un mese per il teorema della divergenza. Mi ricordo una frase di Einstein: "Do not worry about your difficulties in Mathematics, mine are still greater". E ci credo. Però ho la sensazione che tutto ciò sia consistentemente reale.