L’ultimo posticipo di campionato. Anzi l’ultimo anticipo/posticipo, l’ultima partita serale. Ma non è tanto questo, quanto che è l’ultima su Rossoalice. Sono diventato drogato da quella trasmissione. Ci sono le repliche delle partite, e ho tutta l’estate per riguardarmi il campionato, ma non quelle delle trasmissioni. Avrei dovuto registrarle.
Mi mancherà Fede Buffa, che un commentatore come lui non l’ho trovato, con quel suo strano gesticolare, la cultura da avvocato di substrato, e uno humor che per la tv in chiaro non si addice. Mi mancheranno le mail inviate, quell’unica letta e Beppe Sivori che dice che non è d’accordo con me. Mi mancherà donna-mercato, ovvero Taisia Nobile (e ho fatto il liceo mica per nulla, per imparare a scrivere il suo nome). Mi mancherà Ricky Buscaglia che si sganasce per le battute di Buffa, e gli ruba le frasi effetto da dire in telecronaca. Mi mancherà Pietro Paolo Virdis, che c’ho messo a tre anni a capire che era italiano e non brasiliano, o qualcosa giù di lì. Mi mancherà "come Penelope, Pasqual fa e disfa.." e altre cose che in telecronaca si dicono e non si sa cosa vogliano dire. Mi mancherà Cafu con quel suo sorriso da una risata vi seppellirà, indipendentemente che ti abbia appena spaccato la caviglia o che l’arbitro gli abbia appena assegnato la rimessa contro.

Ma no che dico. Ci sarà un altro anticipo. Un’altra partita serale. Ci sarà di sicuro. Carletto mercoledì alle prese con Cronaldo voglio Cafu. Una risata lo seppellirà.

Wow non sapevo di essere il decimo risultato alla ricerca "something in the way" su Google.
Lista keyword della gente che cercava tutt’altro ed è arrivata qui:
"Hic Acherusia fit stultorum denique vita"
scheda libro la nuvola nera di hoyle
traduzione in italiano something in the way nirvana
lugete veneres cupidinesque
serie "la cattedrale di Rouen" (complimenti!)
metrica i ragazzi che si amano
autismo digitale
immagini di venosa
preghiera per aumentare i guadagni
come alzare il volume delle canzoni
"nel mio inizio c’è la mia fine" (su questa google dà due soli risultati)
canzone della pagina iniziale di football manager 2005
lincoln non si puo arrivare
costante di winkler +terreni

Ringrazio soprattutto, ultimo ma non per importanza, il mio utente rumeno che è arrivato fin qui digitando: "bibliografia lui zidane". I miei auguri a lui e alla sua famiglia.

Cosa fa il giornalista nell’anno duemilasette?
Nell’anno 2007, il giornalista si sveglia a mezzogiorno.
Apre la sua finestra, guarda il panorama davanti a sè,
Chiude la sua finestra, e si rimette a dormire.
Alle cinque della sera, il suo collega dalla redazione
lo chiama:
"Hey giornalista,
dove sei, giornalista?".
Il giornalista allora prende un taxi
che lo porta alla sua redazione;
qui taglia e incolla due o tre agenzie
togliendo tutto quanto possa dispiacere
al suo direttore,
al suo editore,
e talvolta a sè stesso.
Poi prende un’altro taxi che lo porta
allo studio della televisione,
per il dibattito:
"E’ meglio Kakà o Totti?".
Qui guadagna il triplo del suo stipendo di giornalista.
Questo fa il giornalista nell’anno duemilasette.
(Libera traduzione dal messicano) – Ardemagni rulez

Lugete Veneres Cupidinesque. Non è morto nessun passero, ma piangete lo stesso. Una volta parcheggiavo la macchina su delle belle strisce zebrate, su delle strisce che non servivano a nulla perchè questa non è un’arteria a scorrimento veloce ma che comunque con la loro autorità distoglievano i meno impavidi dal violare il loro sacro territorio. Ora non so chi e non so per quale motivo, probabilmente per dare lavoro a una ditta di mattonelle, hanno deciso di rialzare tutto e farci un marciapiede. Che non è neanche un marciapiede, perchè è qualcosa di quadrato, una protuberanza dell’aiuola, non so come definirla altrimenti. E i lavori durano da un mese, in quell’aborto di opera pubblica, senza capire cosa scavino a fare. Mi incatenerò per la liberazione di quello spazio, o farò un attentato.

Al direttore – Piccolo contributo alla dimostrazione dell’esistenza dell’inferno, soavemente ribadita lunedì da Papa Ratzinger, mediante la corretta interpretazione di un verso pagano che a torto abitualmente si pretende che la neghi. “Hic Acherusia fit stultorum denique vita” (“l’inferno è la vita dei cretini quaggiù”): da questo celebre detto di Lucrezio (De rerum natura, III, 1023) si deduce abitualmente che quel sublime poeta pensava che l’inferno non esistesse. Errore, grave errore. Il verso dice che esiste. E rivela pure dove. Non nel mitico Acheronte ma dovunque infuri la stoltezza umana. Massima espressione della quale, com’è noto, erano, a suo avviso, i sacrifici umani del suo tempo. Che però oggi lui stesso, se fosse fra noi, si vedrebbe costretto a giudicare ormai superati dai più illustri olocausti moderni. Vedi gli eccidi e i lager dei fascismi neri. Vedi le stragi e i gulag dei fascismi rossi. Vedi infine quella suprema espressione della stultitia umana che è la recente creazione, in quell’Acheronte che scorre da sempre quaggiù, di quelle sublimi istituzioni pedagogiche, dette scuole coraniche, che assicurano oggi l’incessante produzione in serie di fanciulletti votati all’esecuzione di quell’atto squisitamente infernale che è il suicidio stragista. L’inferno non divampa mai più allegramente come quando se ne nega l’esistenza.
Ruggero Guarini