Il disco dell’estate è sicuramente Yanez di Davide Van de Sfroos. Già presente a Sanremo con l’omonima canzone di punta, non ha vinto e non è arrivato nemmeno in finale: una prova schiacciante della sua bellezza. La sua voce potrebbe essere quella di un Michael Stipe lumbàrd, mentre l’inaspettatamente, incredibilmente musicale dialetto di Como rende l’illusione che le canzoni siano confinate in uno spazio mitico, senza tempo esattamente come il romanzo di Emilio Salgari. Non avrei bisogno di altra musica, mentre me ne sto disteso sulla sabbia.
Il disco che invece non si riesce a togliere dal lettore cd (di casa) è The Graduation Ceremony di Joseph Arthur, il ragazzotto dell’Ohio con questo nome decisamente biblico. Nato da una delusione d’amore, è un disco colto, suonato a fuoco lento, perfetto da ascoltare mentre si contempla l’Enrosadira, il tramonto roseo sulle Dolomiti, perché “there’s nothing to do in the Midwest but dream” – dice Joseph.
In viaggio verso il mare, non lascerei a casa Circle, l’ultimo album degli Scala & Kolacny Brothers, il coro di ragazzine belga, che è arrivato alle luci della ribalta per una versione spiritata di Creep, il manifesto dell’alienazione e dell’inadeguatezza sociale di quel genio di Thom Yorke, usato per il trailer del film Social Network. A parte chiedersi perché il coro si chiama brothers quando è composto da voci femminili, l’album è composto da due dischi: il primo è tristissimo e meraviglioso, sullo stesso registro di Creep. Sono cover degli Oasis, dei Metallica, dei Depeche Mode, di Lithium dei Nirvana, di Viva la Vida dei Coldplay. In mezzo, in una singolare cacofonia, c’è l’incredibilmente allegra cover di Solsbury Hill di Peter Gabriel. Il secondo sono canzoni autoprodotte dai Bros, e lo potete buttare direttamente nell’inceneritore, tanto crassa è la loro incapacità di scrivere canzoni.
Menzione speciale per Roddy Woomble, già autore del disco dell’estate 2006, il bellissimo My Secret Is My Silence, che quest’estate esce conThe Impossible Song & Other Songs. Il frontman degli Idlewild, probabilmente la migliore band che Scozia abbia mai avuto dopo i mitici Vaseline, rende stavolta un po’ più elettrici suoni che comunque sanno dell’erba delle Highlands (quando ha appena piovuto) e della lana delle pecore delle Falkland. Mielosamente bucolico.
Astenersi da Lady Gaga, che ha fatto un disco perfetto per l’autunno ma fuori come un balcone per l’estate. Per chi negli ultimi sei mesi è vissuto, come dicono in America, sotto una roccia, va benissimo anche ripescare il capolavoro, il formidabile The Suburbs degli Arcade Fire, datato lo scorso settembre.
Archivio dell'autore: mitheithel
Poirot, he has seen much evil in this world.
Sono diventato tormentato, oscuro. Quelli che hanno visto la realtà come l'ho vista io dovrebbero sentirsi liberati, dato che finalmente possono godere di una coscienza libera da autoinganni, dissonanze, paura di scoprire qualcosa che non coincida con la propria visione del mondo. E in effetti è una liberazione, ma aumenta anche l'insofferenza verso questa realtà.
Ho sete di giustizia, ma questa giustizia (il Jihad) non ho il potere né il diritto di esercitarla io, ma solamente colui che tutto sa. A noi non resta che essere massimamente pazienti, e attendere.
Madame; the sky is blue, the sun is shining, and yet you forget that everywhere there is evil under the sun.
I feel sorry every second of every hour of every day of my life.
Qui si fa raramente qualcosa senza uno scopo. Yogo e Fujihara (2008) hanno dimostrato che scrivere di un fatto traumatico (o dei propri problemi), per 20 minuti qualche volta al mese, migliora la memoria in modo misurabile.
Ieri avrei dovuto correre la Moonlighthalfmarathon. Avrei dovuto. Ci sarebbe da chiedersi perché questi dannati organizzatori (sempre quelli della maratona di Venezia) ha la mania di dare il nome in inglese. Siamo nel 2011, il nome in inglese non è più di moda. Andava di moda negli anni '70, '80. Ora si rivaluta la località, per dirla come direbbe uno Zaia qualunque. Anche sulla scelta del nome c'è da chiosare: "moonlight" sa tanto di anni '60, quando la notte era un territorio ignoto tutto da conquistare. Ora ha annoiato. Quindi, suggerimento ai quei matusalemme degli organizzatori: la parola magica, nel XXI secolo, è "sunset". Ma sto divagando.
Il fatto traumatico è che, ore quattro del pomeriggio, mi presento in piazza Mazzini a Jesolo per ritirare il mio pettorale, quando mi sento dire che sul certificato medico per l'attività agonistica deve esserci scritto "Atletica leggera". Per chi mi hai preso, per un pirla che passa la sua vita a saltare lungo dentro una vasca di sabbia? A saltare ostacoli mentre corre? Preferirei lavorare in una manifattura tessile cinese. E' sicuramente più divertente. A parte la somma offesa, il problema è stato che non ho potuto correre, ieri sera. Ho vagliato rapidamente le possibili soluzioni rapide. Avrei potuto saltare il bancone e prendermi il pettorale con la forza. Ma l'ho scartata. Avrei potuto falsificare il certificato. Averlo saputo solo un paio d'ora prima, sarebbe stato bellissimo. Odio quando qualcosa non va come avevo previsto, perché io in genere prevedo tutto. Ma hanno pensato bene di scrivere quella clausola in modo ben nascosto, in modo da non precludersi subito una buona fetta di iscritti.
Anyway, non c'è nulla che si può fare. Il sistema è assurdo e non puoi sprecare le tue energie battendo la testa contro un muro. "Davanti alla legge c'è un guardiano", come diceva Kafka. L'unico modo è combattere al di fuori delle regole del sistema, sul terreno che ti scegli tu. Per cui oggi mi preparerò uno, cinque, dieci certificati falsi, per l'atletica leggera e per tutti gli sport che voglio, briscola inclusa. E per i prossimi vent'anni della mia vita. Fanculo a tutte quelle visite idiote.
Non ho voglia di andare a letto. Non ho sonno, stasera. Questo luogo è un porto tranquillo dove tornare. E' un luogo a lungo ignorato, ed eternamente ritrovato. La mia biochimica è cambiata rispetto a qualche tempo fa, e cambierà ancora nei prossimi tempi. Forse è per quello che non ho sonno. La mia biochimica è cambiata: ho imparato a bere alchemicamente me stesso, sperando che l'Altissimo metta nelle mie acque quello che mi serve. A proposito, domenica scorsa ho parlato apertamente ai miei genitori della mia strana storia, strana rivelazione (strana per il mondo, non per coloro che, in tutte le epoche della storia umana, l'hanno ricevuta). Non so se ho fatto bene o male. Se ho rotto il silenzio iniziatico parlando dei misteri a quelli "di fuori" o se ho fatto cosa giusta, perché vedo almeno in mio padre il seme giusto per accettarli. Ad ogni modo, gli occhi di mio padre sono diventati lucidi per qualche secondo, mentre parlavo. Poi ha recuperato la sua compostezza e ha ripreso con gli argomenti Cattolici. Abbiamo continuato a discutere per qualche tempo. Mia mamma era meno interessata. Vedo lo spirito di opposizione (come lo chiamavano gli gnostici) forte in lei.
Mi piacerebbe molto che la Shekinah mi aiutasse in questo cammino. Ma non sta a me sapere cosa è giusto. In effetti, ho parole riportate della Shekinah in abbondanza.
C'è però un punto. "O Me o il mondo". O si serve Dio, o mammona. Me lo devo mettere in testa. Per quanto sia molto più fuori dal mondo di quanto non lo fossi un anno fa, ancora non riesco a liberarmene. E' ammaliante. Ho questa personale convinzione che io debba diventare una persona di successo agli occhi del mondo, come Qohelet ("Nessuno fu più ricco di me in Ierusalèm"), per poi dire al mondo intero: "Guardate quello che sono. Guardate tutto quello che possiedo e ho fatto. Ecco, tutto è vanità". Come già ha fatto Qohelet.
Domenica viene il Papa a Venezia. E andrò a vederlo, onorando i miei natali. Sarà la grande festa degli psichici, come sempre. Non so se è legittimo tutto questo odio verso le religioni essoteriche. Non so se sarebbe meglio essere serenamente indifferenti. Ci sto pensando. Certo la presenza del Papa non è nulla, è un evento mondano. Non "conferma la nostra fede" un cazzo. Non metterà nessuno in più in cammino lungo la Via.
Nel frattempo, dai messaggi che la Shekinah ha consegnato ad altri sono arrivate conferme importanti di intuizione che avevo avuto in passato: l'introduzione del Silmarillion è un'ottima allegoria di come è nato il male; Eraclito era qualcuno che aveva capito molto.
Fin.
Il massimo dal DNA
Il DNA del corpo umano è stato progettato per un cavernicolo, non per il moderno schiavo cittadino di un paese civilizzato del XXI secolo. Detto questo, pur mantenendo tutte le comodità della vita di oggi, è possibile tirare fuori il massimo dal nostro DNA. Di seguito una lista di cose (in costante aggiornamento) che mi appunto e mi prometto di perseguire.
Dieta paleolitica. Mangiare come un cacciatore-raccoglitore del paleolitico, prima dell'avvento dell'agricoltura. Frutta (non tutta), verdura, uova, carne, pesce anche crudo, noci e frutta secca, grassi vari, olio, spezie. Alcuni dicono che basterebbe eliminare dalla dieta glutine, fruttosio e acido linoleico, e tutto il resto sono solo piccoli ritocchi. Non è richiesto e nemmeno consigliato fare calcoli dei nutrienti assunti.
Prima di adottare provvedimenti così drastici, si possono considerare interventi più morbidi e graduali: mangiare esclusivamente pane di Kamut (compresa la pasta della pizza, dove è disponibile), eliminare completamente le patate per il loro altissimo livello glicemico, così come eliminare il sale. L'olio solo di oliva. Eliminare anche i latticini, comincerei dai formaggi salati. Allo Yogurt, pur avendo molta insulina, non potrei rinunciare. Eliminare la birra e gli altri alcolici per passare esclusivamente al vino rosso. Idem le bevande gassate, e il caffé. Eliminare le merendine. La cioccolata (più pura possibile) invece va bene. Dovrò imparare a fare le omelette, che sono una buona via per mangiare più uova insieme senza vomitare. Il riso dovrebbe essere solo basmati.
L'importante è anche avere dei giorni in cui la dieta è deliberatamente disattesa, ad esempio dal venerdì sera alla domenica a pranzo.
Ho comprato anche dei bastoncini di cannella (che è il più potente antiossidante esistente), da mettere nel tè della mattina. E foglie triturate per un infuso per la sera.
Andare in palestra DI MENO.
Comprare neon a spettro completo.
Mantenere 10/10 di vista. Esercizi per gli occhi per aumentare la visione laterale, altri prendendo quel che di buona c'è nel metodo Bates. Qualche minuto al giorno di lettura con gli occhiali stenopeici. Fix My Eyes su iPad.
Una sedia, che sia fatta per mantere in forma i tuoi muscoli dalla postura. Ad esempio Swopper.
Se vi domandano: "Da dove venite?", rispondete: "Noi veniamo dalla Luce, dal luogo dove la Luce ha generato se stessa; si eresse e si manifestò nella nostra immagine". Se vi domandano: "Chi siete?", rispondete: "Noi siamo i figli del Padre vivente, gli eletti". Se vi domandano: "Quale segno del vostro Padre è in voi?", rispondete loro: "E' un movimento e una quiete".
Vangelo di Tommaso
Oh tempora, oh mores!
Ho inviato questa email al mio Professore di Meccanica Applicata 2:
Egregio Professore,
mi trovo stranamente – molto stranamente! – a condividere le sue affermazioni sul mondo che cambia, anzi che è già cambiato. Un po' mi ricordano i discorsi di mio padre, il quale anno più anno meno ha la sua età, e che periodicamente sopporto. Ma se togliamo la patina superficiale dell'endemico lamentarsi sui tempi nuovi all'avanzare dell'età, penso che lo stesso ci sia molto da riflettere.
Ho provato sgomento, qualche tempo fa, a vedere i miei colleghi protestare e scendere in piazza contro la riforma dell'università. Non per la violenza. Ho provato sgomento anche per tutte le espressioni più pacifiche. Non ho mai capito bene contro cosa protestassero, questi miei colleghi. Di sicuro non contro la riforma.
Ho trovato in loro un odio diffuso verso qualcosa di totalmente indefinito e nebuloso (lo stato, il governo, il mondo, l'assenza di futuro). Alla fine non resta che un'unica ipotesi valida: "Si odiano gli altri perché si odia se stessi", diceva Cesare Pavese.
Costoro protestavano contro se stessi, e probabilmente si odiano perché sono persone poco coscienti di sé, infelici perché incapaci di comprendere se stessi e il loro posto del mondo. Davvero un pugno di monete calate dall'alto fanno la differenza tra il "sol dell'avvenir" e un futuro nero?
C'è però da dire che il quotidiano lavaggio del cervello operato dalla televisione va solo in questa direzione: la povera studentessa laureata con 110 e lode in "scienze delle merendine" e ora commessa al supermercato, al cui capezzale corrono frotte di giornalisti vampiri impazienti di confezionare la storia nel modo più tragico possibile. Ci vuole una pelle molto spessa per resistere a questi continui mantra negativi, e non tutti ce l'hanno.
Neanche la politica aiuta. Il suo "nessuno studente si è mai preoccupato di pulire i cancellini della lavagna, perché a lui non compete", esemplifica bene la transizione da un mondo fondato sui doveri e sulla responsabilità e l'iniziativa (il suo) e uno fondato invece sui diritti e sulla burocrazia (il nostro).
Scrive un filosofo contemporaneo, Roger Scruton: "I diritti universali dell'uomo sono stati stabiliti dai filosofi classici liberali, tra cui Locke, all'interno del concetto di libertà, innanzitutto stabilendo le cose che possiamo fare (spostarci, possedere proprietà, respirare, agire autonomamente) e che nessun altro può impedirci di fare. Ora, invece, i diritti universali sono visti come pretese – richieste che gli altri non sono in grado di soddisfare – come il cosiddetto "diritto" a un certo standard di vita, di benessere, di sicurezza del proprio lavoro. Questi diritti possono essere ottenuti solo costringendo gli altri a renderli applicabili. In questo modo, le nuove forme dei diritti umani sono in realtà strumenti d'oppressione".
Persino la nostra costituzione vorrebbe garantire il "diritto al lavoro". Che chiaramente non è un diritto, ma un bisogno! Tutti hanno bisogno di lavorare, ma lo stato dovrebbe costringere qualcun altro a darci un lavoro. E' questo un diritto, che si garantisce attraverso un'azione dispotica? Ovviamente no, e infatti il "diritto" oggi non è rispettato, altrimenti l'occupazione sarebbe al 100%.
Vedo le nuove generazioni così accecate dal lamentarsi sui diritti che avrebbero e che non sono loro garantiti, da dimenticarsi che il futuro ognuno se lo costruisce con le proprie mani, e che ognuno ha – alla fine dei conti – il futuro che si è scelto di avere. Per fortuna, però, il mondo ha dimostrato di avere degli straordinari meccanismi di compensazione, e alla fine le cose non vanno mai così male come si pensava sarebbero andate.
Se è arrivato fin qua a leggere, la ringrazio.
Perché sei così serio?
Si dice che Gesù non rise mai. In effetti, c’è ben poco da ridere. Probabilmente riderà solo alla fine di tutto. A pensarci bene, neanche Batman non ha mai riso.