Dieta dissociata

Un articolo uscito oggi sul Foglio, che io impunemente posto, spiega una particolare fetta di problemi dell’alimentazione moderna. Non che sia tutto vero e giusto.

Campare fino a cent’anni

Non che sia tutto vero e giusto. Ad esempio, da studi controllati è noto che il ciclo della grelina (l’enzima che favorisce la digestione dei carboidrati) può essere resettato da nuove abitudini e che anzi, spostare il consumo di carboidrati verso le ore tarde è meglio per il metabolismo (fa dimagrire), oltre che evitare la tipica botta di sonno dopo pranzo. Cum grano salis, quindi. Però veicola una grande verità che pochi oggigiorno capiscono: con la buona alimentazione si può risolvere tutto, possono accadere miracoli.

Non morirò correndo

Da credere o no, ho sempre avuto un po’ paura dell’evenienza di un improvviso arresto cardiaco nel mezzo di una delle mie tante corse di decine di chilometri. Non mi piacerebbere rendere un così facile e rapido servizio a tutti coloro che mi vogliono morto. Più che altro, come tutti gli uomini, ho paura del non strutturato (direbbe l’indimenticabile Eric Berne). Questi accidenti non danno il minimo preavviso. O forse sì.

Ho scoperto che uno, forse unico, di questi segnali è la cosiddetta HRV (Heart Variability Rate) o intervallo R-R, come è chiamato dai cardiologi. L’intervallo tra due successive contrazioni ventricolari è molto molto variabile. Perché un cuore ben in forma si adatta a ogni minima variazione dello stato psicofisico del suo portatore. E’ come un elettrone con la sua nuvola di probabilità. Non bastasse questo, la HRV risulta anche essere un utile parametro di allenamento. Essa diminuisce in caso di affaticamento o in condizione di particolare stress. Quindi probabilmente non passerò più le ore ad arrovellarmi per decidermi se allenarmi (e allenamento leggero o pesante?) oppure prendere una giornata di riposo. La HRV deciderà per me. Devo essere contento o no?

Simon Wigerif, un ingegnere inglese, ne ha costrutito un sensore e un’applicazione per iPhone. E’ arrivato oggi. In una busta di materiale riflettente, raffinatezza che solo un compagno ingegnere poteva fare (lascio all’astuto lettore capire perché). Me la sono subito misurata. La normalità è tra 50 e 100, c’era scritto. 95. Sono molto triste, pensavo di essere stanco e non lo sono. Domani farò meglio ad allenarmi e ad allenarmi duro.

Approfondimenti:
http://www.elemaya.it/Xheartvar.htm
http://quantifiedself.com/2010/04/numbers-from-the-heart/ – Interessante questo, dove la meditazione sembra avere effetti incredibili sulla HRV

Cattiaux e la Chiesa cattolica

Da un sacco di tempo aspettavo queste parole. Non ero mai riuscito a formularne di così perfette, e fino ad oggi perseveravo invano nella mia quest. Louis Cattiaux, un francese vissuto nella prima metà del secolo scorso, artista ed esperto alchimista, le ha scritte.

La Chiesa cattolica detiene un tesoro di cui ha perso la chiave, gli altri vogliono mettere tutto in comune ma senza tesoro e senza chiave. Mi capite? Tutti gli ignoranti si riconoscono al fatto che riconducono tutto al moralismo credendo di trovare così la salvezza, ed i protestanti hanno cominciato in nome della ragione, la ragione umana che vede con la perspicacia di una talpa. La vecchia Chiesa di Cristo, malgrado tutto, ha un altro portamento e si ricorda di un segreto di vita che gli altri sembrano certamente ignorare oppure aver
totalmente dimenticato. […]

C’é una sete di sopravvivenza nell’uomo, sete legittima e naturale che contentano solo le religioni cattolica ed islamica, ma adesso, tutto sembra talmente stanco, spento e dimenticato, e ci sono tanti desideri di perfezione nell’umanità che gente ben intenzionata, ma male istruita, può adesso fare illusione e raggruppare buone volontà disponibili su un programma morale al quale sfugge totalmente il mistero iniziatico. La Chiesa cattolica difende vigorosamente il suo tesoro ed ha certamente ragione; purtroppo, non può più penetrarvi adesso e si è ridotta ad attendere e sperare la fine dei tempi per vederlo realizzare concretamente. Ciò che appare noioso è questo spirito di proselitismo ad oltranza, ma come fare altrimenti quando la gente è così addormentata? In ogni caso, non mi vedo a capo di un palazzo per miliardari alla ricerca di conversioni e di confessione pubblica. C’é lì come una negazione e come un annientamento che assomiglia furiosamente alla vita spirituale del bestiame, allorché l’approccio solitario di Dio è tutt’altra cosa. […]

Lei mi parla anche molto del sangue di Gesù Cristo versato per salvarci, ma temo che lei ne parli come gli altri cristiani, cioé profanamente senza sapere di cosa si tratta in realtà. E’ abbastanza fastidioso ascoltarli predicare ciò che non conoscono e non è possibile far superare le apparenze a quelli che non credono che in queste ultime. Il settarismo dell’idolatria, è prendere le apparenze particolari della rivelazione divina per la realtà trascendente del mistero universale di vita

Consigli 2012 per Allegri

Un breve ripasso di quanto avevo detto e previsto, in tempi non sospetti, la passata stagione, e che puntualmente si è verificato. L’11 settembre 2010 il Milan perde 2-0 in trasferta a Cesena. La formazione è tipicamente ancelottiana: centrocampo Pirlo-Gattuso-Seedorf più Ronaldinho dietro a Ibra e Pato; difesa con esterni Antonini e Bonera. Due problemi si evidenziano immediatamente e dai quali sorgono i miei consigli a Max: i tre di centrocampo di Ancelotti non possono più reggere un trequartista vero e due punte, questo l’aveva capito anche Carletto che dal 2007 in poi non aveva più usato Seedorf terzo di centrocampo ma solo trequartista; secondo, c’è l’esigenza di avere terzini che spingano molto di più non solo per avere più sbocchi in avanti, ma soprattutto per costringere i pari ruolo avversari a essere più guardinghi: il mio consiglio ad Allegri era di lasciare in panchina Bonera per usare Abate, dall’altra parte se Antonini non si fosse rivelato abbastanza efficace, puntare su Janku.
Consigli seguiti? Certo, e con un po’ di ritardo, tanto che se se fossi stato al posto del presidente Belucconi si sarebbe beccato da me del “sarto”, Max.
Allegri non usa più Seedorf a centrocampo tranne che in sparute occasioni (contro Real Madrid e Roma, entrambe sconfitte, guardacaso); anche se a fine stagione, complice un momento di forma incredibile, il buon Clarence ritorna lì. Poi, a partire da Cagliari (6 gennaio) e con mia grande sorpresa, decide di impiegare il modulo con tre mediani e un trequartista funzionale come Boateng.
Per il resto, l’ascesa di Abate è stata travolgente; mentre Janku ha dato un contributo fondamentale nella parte finale di stagione (vedi gare contro Napoli e Inter) ed è stato davvero un peccato non averlo utilizzato di più.

Veniamo a quest’anno. La squadra ha trovato un suo ottimo equilibrio, come dimostrato anche in supercoppa, ma i nodi rimangono due: le prestazioni di Seedorf e di Ibra. E’ impensabile che l’olandese possa fare l’intera stagione a livello dell’ultima parte della scorsa; prima o poi la sua forma calerà e finirà inevitabilmente in panchina (e se non ci finirà, saranno fischi e dolori). Mettere un terzo mediano porta ad avere un’eccissiva mancanza di creatività in avanti. Quindi la prima soluzione è arretrare Boateng e usare Robinho (o, perché no, El Shaarawy) come trequartista. Ma è una soluzione che a mio parere porta troppo ad allungare la squadra, e quindi passabile di ottimizzazione. Penso che sarebbe bello quindi riportare giù dalla soffitta l’albero di Natale (sempre con Boateng a centrocampo e Robinho-Pato o Robinho-Seedorf trequartisti), per avere maggiore densità a centrocampo e poter impostare con i terzini in posizione ancora più avanzata (e su Taiwo e Abate, onestamente, ho grandi aspettative).
Quindi, consiglio numero uno: rispolverare l’albero di Natale.

Problema numero due: è noto che se Ibra è fuori forma può essere inutile se non dannoso (vedi Tottenham). Max dovrà avere le palle di lasciarlo in panchina quando serve. Vedremo se le avrà. L’attacco Robinho-Pato ha già dimostrato di essere capace di grandi cose, ma si può fare di più. Nell’ipotetico albero di Natale, Pato può essere un’ottima punta. Shevchenko ha fatto ottimamente in quella posizione, e avendo il papero caratteristiche simili, la situazione si può ripetere.
Consiglio numero due: nell’albero di Natale, usare Pato come prima punta.

Staremo a vedere, se avrò ragione o se Max mi sorprenderà. Ma, per favore, cerca di non farti dare del sarto dal Praz.

Ci sono stati degli anni bui. Gli anni che vanno dal 2007 al 2009. Adesso è meglio, decisamente meglio. Ma mi sento mancare il respiro, è come se avessi perso troppo tempo e adesso non  corressi abbastanza veloce per recuperarlo. La mia rinascita è stata accompagnata dalla rinascita della mia lettura. In quegli anni non penso di aver letto nemmeno un libro. Oggi, per ricordarmi chi sono e cosa ho fatto, scrivo la lista dei libri che ho letto negli ultimi 365 giorni:

Tim Ferriss – La settimana da 4 ore
Tim Ferriss – The 4-hour body
Vadim Zelan – Lo spazio delle varianti
Vadim Zelan – Il fruscio delle stelle del mattino
Richard Bandler – Il potere dell'inconscio e della PNL
Richard Bandler – Vivi la vita che desideri con la PNL
Ted Garratt – PNL per lo sport
Corrado Malanga – Angeli e Demoni
Derren Brown – I trucchi della mente
Derren Brown – Pure Effect
Ciro Imparato – La tua voce può cambiarti la vita
Luigi Moraldi – I vangeli gnostici
Mary Bond – Equilibrare la postura
Jay Heinrichs – L'arte di avere sempre l'ultima parole
Eric Berne – A che gioco giochiamo
Carmine Gallo – The presentational secrets of Steve Jobs
Jeremy Soul – Daytime Dating
Allan Pease – Body Language
Paul Ekman – La seduzione delle bugie
Mirando Gurzo – La luce della conoscenza

Ebook che definire libri è un po' esagerato (per mancanza di quantità o di labor limae):
David DeAngelo – Double Your Dating
Dantalion Jones – Mind Control 101
Giacomo Bruno – Lettura Veloce 3x
Giacomo Bruno – PNL segreta
Giacomo Bruno – Ipnosi segreta
Corrado Malanga – Genesis
Corrado Malanga – Genesis II
Vicenzo Iavazzo – Forex Trading System
Nicola D'Antuono – Trading nel Forex
Robert Benson – Cristo nella Chiesa

Contento? Sì e no.

“Mai nella vita, dovessi anche essere costretto per non so quali ragioni, sceglierei di vivere in un paese con un tale sistema giudiziario.”

Alain Finkielkraut
 

Non potevi proferire verbo più saggio, carissimo Alain. Mai sceglierei di vivere negli Stati Uniti d'America.

L’alfa e l’omega

«Io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine» (Apocalisse 22:13)
 

Cristo è l'alfa, cioè il pesce (l'Ichtys, Gesù Cristo Salvatore Figlio di Dio), ed è l'omega, che rovesciato è una boccia del pesce, un'acquario. Cristo è il messia dell'era dei pesci fino all'avvento dell'acquario. Ma il pesce deve entrare nella boccia piena d'acqua per formare l'acquario, così il principio e la fine si devono chiudere su se stessi per (ri)formare l'eternità. 
L'alfa, il pesce, è lo spermatozoo, e l'omega è l'utero. Cristo è entrambi, è l'androgino, l'Adamo Cadmo.

Sia benedetto l'Altissimo

Occorre temere in modo particolare i consigli dei propri familiari. Loro, infatti, “vogliono il vostro bene con tutte le loro forze”. (A volte è terribile guardare come i genitori di buon cuore predeterminano categoricamente il fine dei loro figli fin dall’infanzia). Se andate al vostro fine per la vostra strada e poi subite una sconditta, non attendetevi nessuna pietà da loro. Urleranno: “Te l’avevamo detto! E tu non ci ascolti mai!”. In questi momenti la vostra posizione è assai debole. Siete molto abbattuti per l’insuccesso e i manipolatori che vi circondano, sfruttando questo momento di debolezza, cercheranno di mettervi le mani addosso. Per loro è comodo così. In questo modo essi trovano il sistema per autoaffermarsi e voi siete qui pronti per loro, rassegnati e ubbidienti.
Una persona che è capitata in una situazione difficile è sempre circondata da consiglieri e manipolatori. Tutti perseguono esclusivamente i loro fini: o crescere ai propri occhi, struendo il buono a nulla, o avere la possibilità di manipolarvi o di mettervi semplicemente al vostro posto. Qualsiasi loro parola, rinchiusa in una confezione di “sincera partecipazione”, tradotta suona così: “Ma dove vuoi andare? Credi di essere meglio di noi? Sta seduto buono qui con noi e sta calmo. Vivi come facciamo noi. Noi conosciamo la vita meglio di te”.

da Vadim Zeland, Reality Transufring: Il fruscio delle stelle del mattino

Sembra di leggere il grandissimo Eric Berne. Giusto per ricordare, ancora una volta, quanto sia banale il male.

Aneddoto di un famoso allenatore di calcio a 5, riguardante l'annoso problema che i giocatori di calcio attuali, campioni inclusi, non sanno difendere a uomo.
Infatti, quando a calcio a 11 un attaccante riceve spalle alla porta, l'unica cosa che il difensore sa fare è starlo a guardare, indietreggiare e chiamare tutti gli altri 9 giocatori a ripiegare. 
Ecco l'aneddoto: "Je dicevo a un allenatore de serie A, di cui nun faccio er nome, ma a Mexés perché nun je dici, je insegni de far qualcosa invece de indietreggiare fin dietro 'a linea da'a porta? E quello me risponde: se io a Mexés je dico de fare una roba del genere, quello me pija per matto e me fa licenzià". Ovviamente, non facendo i nomi, l'allenatore era Ranieri.