Ho visto una vecchia foto, un po’ rovinata, forse rappresentante un qualche episodio della Prima guerra mondiale, dove tre uomini tremavano e singhiozzavano un attimo prima di venire fucilati. Ma quello a cui andavano incontro era la morte, non il dolore. Non sapevano comprendere la differenza. Com’è limitato il repertorio delle reazioni umane!

Sotto braccio libbri…
Io non pensavo. Non pensavo davvero. Quando quest’estate passava in radio “Vorrei cantare come..”, pensavo che fosse uno dei soliti tormentoni, del solito sconosciuto che trova un refrain orecchiabile e psicagogico. Sì, la musica mi piaceva, sentivo che forse aveva qualcosa in più delle altre, ma nulla di più. Quando una Preghiera di Langone (http://www.qohelet.it/2005/10/28/nessun-titolo-310/) mi fece ascoltare “Studentessa Universitaria”, rimasi stupefatto da una certa genialità e intuitiva al di là di una musica da Leonard Cohen in versione allegra e di un testo composto da parole più semplici che mai. Per caso poi conobbi anche la storia di questo Simone Cristicchi, un’artista un po’ frustrato per non essere riuscito mai a sfondare, perchè nessuno in quel suo mondo aveva intuito il suo talento e il valore delle sue canzoni. Capito questo, capito di senso di quelle canzone che ogni tanto andava in radio d’estate, l’uomo mi è cominciato a stare simpatico; ma non avevo mai approfondito, prima di oggi. E davvero non pensavo. A domani per il seguito.

Wirkungen des vollen Mondes (or just Poundian impulses)
Che fai, luna, in ciel?
Dimmi che fai, silenziosa luna.
April is the cruellest month,
Venerdì il giorno più archetipico.
I don’t care if monday’s blue,
Friday c’è eros/thanathos.
Ubermensch (Zeno – Zarathustra).
Ma il due volte crocefisso
Dove lo trovate nella storia?
Igne natura renovatur integra.
Thy glass will show you thee how thy beauties wear,
The dial how thy precious minutes waste.
L’amore (o la bellezza)
Arrivano con la velocità della luce,
la separazione
con quella del suono
e questo deterioramento
è quello che forma una lacrima.
Perché noi siamo essere finiti,
e lasciando qualcosa
abbiamo paura di lasciarla per sempre.
Go and catch a falling star,
save it for rainy days.
If only tonight we could sleep
In a bed made of flowers
If only tonight we could fall
In a deathless spell.
If only tonight we could slide
Into deep black water
And breathe
And breathe…
Then an angel would come
With burning eyes like stars
And bury us deep
In his velvet arms
And the rain would cry
As our faces slipped away
And the rain would cry
Don’t let it end…
(C’è chi aspetta la pioggia per non piangere solo).
Vai e acchiappia una stella cadente,
conservala per un giorno di pioggia.
Sweet Thames, run soflty till I end my song.
Blame it on the black star,
Blame it on the falling sky,
Blame it on the satellite
That beams me home.
Prenditela con la stella nera,
Prenditela con il cielo che cade,
Prenditela con satellite
Che mi teletrasporta a casa.
Conosco le cose che girano attorno alla tua testa
E cosa ti fanno.
Fourmillante cité, cité pleine de rêves,
Où le spectre en plein jour raccroche le passant.
Unreal city,
sotto la nebbia grigia
di un mezzogiorno d’inverno.
[Perché senza te io non vivo
E mi manca il respiro se tu te ne vai
Solamente tu sai anche senza parole
Dirmi quello che voglio sentire da te
C’è un tempo per l’amore che spiegarti non so
Ma che forse davvero domani con te finalmente vivrò. (Kunstler, Cammariere)]
Abbiamo indugiato nei recessi del mare,
trattenuti da ninfe coperte di alge.
Finchè le voci umane ci svegliano,
e noi affoghiamo.

Peace, love, empathy.
(capitato per caso tra le mani
il filo Hume – Cobain)

The Shame of the United Nations

When it comes to reforming the disgraceful United Nations Human Rights Commission, America’s ambassador, John Bolton, is right; Secretary General Kofi Annan is wrong; and leading international human rights groups have unwisely put their preference for multilateral consensus ahead of their duty to fight for the strongest possible human rights protection. A once-promising reform proposal has been so watered down that it has become an ugly sham, offering cover to an unacceptable status quo. It should be renegotiated or rejected.

Some of the world’s most abusive regimes have won seats on the Human Rights Commission and used them to insulate themselves from criticism. Current members include Sudan, which is carrying out genocide; Nepal, whose absolute monarch has suspended basic liberties; and Saudi Arabia, where women have few rights. All are gross violators of the Universal Declaration of Human Rights, the commission’s founding document.

Ideally, violators of the declaration should be barred from the new Human Rights Council, which would succeed the commission. Mr. Annan’s original proposal did not go that far. But it significantly raised the bar by requiring a two-thirds majority in the General Assembly to win a seat. This essential change has been eliminated and replaced by a technical adjustment barely visible to the naked eye. Slates will still be nominated by regional blocs without regard to human rights performance. A few other incremental improvements are not enough to redeem this pathetic draft. Approving it, as groups like Human Rights Watch and Amnesty International wrongly urge, would take off the heat for meaningful change.

Mr. Bolton, representing an administration whose record is stained by Guantánamo and Abu Ghraib, is awkwardly placed to defend basic human rights principles. But he also represents the United States, with its long and proud human rights tradition. We hope that his refusal to go along with this shameful charade can produce something better.

Editoriale odierno del New York Times, uno di quelli che danno la linea del giornale.