"Il problema del mondo odierno è che dobbiamo fronteggiare un antiamericanismo che è diventato completamente demoniaco, che inonda l’intero pianeta e che influenza chiunque. L’antiamericanismo è l’ideologia globale più pericolosa che c’è. Oggi tutti i totalitarismi, i fondamentalismi e l’antisemitismo trovano riparo dietro la bandiera della lotta agli Stati Uniti."
B. Henry-Levy

Un azzurro imiti il ghanese

Facciamo a capirci: se si brucia la bandiera d’Israele non è obbligatorio scusarsi, se la si espone, sì? Strano, no? Succede che un calciatore del Ghana che gioca a Tel Aviv, per ragioni sue, decide di festeggiare un gol della squadra sollevando con un compagno un piccolo stendardo con la stella di David, sì, insomma, la bandiera del paese che lo ospita e che non disputa questi Mondiali perché la Nazionale non ha superato, ovviamente per colpa dei francesi, le qualificazioni a Germania 2006.
Finimondo al Mondiale per una bandiera innalzata. I compagni processano l’audace ghanese, la stampa araba lo insulta, la Federazione nazionale e internazionale lo costringe alle scuse e a fare la figura dell’ingenuotto che non si è reso conto di quale terribile offesa ha arrecato. Appunto, quale offesa? Ci dichiariamo subito ingenuotti politici, piuttosto che riconoscere un’offesa in un gesto comunque bello come alzare (e non per bruciare) una bandiera. Offesa a chi? Eppure la stampa continentale e italiana racconta la vicenda con assoluta normalità, come se fosse del tutto ovvio che se un giocatore espone la bandiera d’Israele reca forte offesa, gravissima. Quale offesa? A chi? E se avesse festeggiato innalzando la bandiera – poniamo – canadese? Sarebbe successo lo stesso finimondo? Fare un gesto – d’affetto o politico che sia poco importa in questo caso – che manifesta simpatia per un’altra bandiera non vuole dire non amare la propria. Non è nello spirito dello sport e del Mondiale – visti soprattutto dalle anime belle – avvicinare i popoli, invece che allontanarli? La legge della fratellanza è uguale per tutti, o no? A quanto pare no, per Israele bisogna sempre e comunque fare un’eccezione. Perché se il capo di un regime fondamentalista e quasi atomico vuole cancellare Israele dalla mappa, va capito, in fondo non lo pensa, e comunque bisogna parlarci. Se un giocatore di calcio alza la bandiera d’Israele, va costretto alle scuse, in fondo non sa quello che fa, e comunque bisogna impedire che qualcuno lo rifaccia. Non sarebbe male che un azzurro rifacesse quel gesto.
Il Foglio

Radio Friendly Unit Shifter. Decima traccia di In Utero. "Di questo album però ci sono alcune canzoni, tipo le ultime due, che sembrano fatte solo per aggiungere traccie all’album… cioè sembrano tirate giù da una jam durante il soundcheck. Ancora adesso quando metto su questo disco chiudo alla dieci, le altre non riesco proprio ad ascoltarle… Sono di quelle canzoni che ti fanno venire mal di testa quando non ce l’hai, o te lo fanno passare quando ce l’hai." – "Brian Willis del New Musical Express diceva che questo disco era la "vendetta" di Cobain…" – "Ah può essere… nel senso che si è liberato del sound quindi…". Bravo Mik, capisci sempre al volo. Ma ti rispondevo in modo assente, e pensavo invece alle tue ultime parole sul mal di testa. Come può una canzone così inascoltabile far passare il mal di testa; o meglio, il mal di testa è così reversibile da una canzone? Ho provato, ed è vero. Questo distorto miscuglio di rumori disordinati ha il potere di alleviare, se non far passare, il mal di testa. E ho anche sistematizzato: deve essere ascoltata a un volume abbastanza alto, dal primo all’ultimo secondo senza interruzioni, ben isolata da qualsiasi altro ascolto; sconsigliabile ascoltarla due volte di fila. Al test su mio papà, che in genere è refrattario a questa robaccia, ha risposto che l’effetto funziona anche su di lui: "Forse ci sono degli ultrasuoni".

Ballad for my little hyena

Afterhours
Era una giornata di Luglio coperta da quelle nuvole che portano tranquillità e favoriscono la riflessione. “Sai chi sono questi?” “Mi sembrano gli Afterhours.” La voce di chiunque sia il cantante è inconfondibile (non che abbia nulla di speciale però). Quando mi mostra il disco, mi sorprendo che mio cugino vada a comprare quelle cose. Forse gliel’hanno regalato. “E’ uno di quei dischi così, che hanno le prime cinque canzoni ascoltabili”. In effetti le altre sono un po’ scadenti. Ma mi aveva soprattutto colpito la seconda canzone, che poi ho scoperto avere un titolo geniale (come quello del disco): ballata per la mia piccola iena.

All’ora del crepuscolo, quando gli occhi e la schiena
si tirano su dal banco, quando il motore umano attende
come un taxi che borbottando aspetta,
io Tiresa, sebbene cieco, sballottato tra due vite,
vecchio uomo con seni di fanciulla, posso vedere
all’ora del crepuscolo la sera che si volta verso casa,
e porta verso casa il marinaio dal suo mare…

(E io Tiresia ho pre-sofferto tutto,
immobile sullo stesso divano o letto;
io che a Tebe mi sono seduto sotto le mura,
e ho camminato tra i più miseri dei morti)

Stai calmo, tieni duro. Lo so,  ma è già successo tante volte, e hai resistito sempre. E’ Maggio, sei stanco lo so, ma devi tenere duro. L’estate arriva presto. E finisce anche presto. Avrai tempo per riposarti, per pensare, per ritrovare té stesso. Questo nervoso ti passerà prima o poi, e tornerai alla tua solita calma. Calma, non avere fretta. Non devi assolutamente avere fretta. Lo so, hai paura, ma non è questo il modo. Hai atteso fin’ora, che ti cambia aspettare ancora qualche tempo? Hai paura che succeda qualcosa… hai paura di essere costretto a… Abbi fiducia però. Non buttare via tutto quello che hai fatto, può essere buono come sfogo momentaneo, però dopo te ne pentirai.
Abbi la calma di attendere qualche giorno, riservati di stare in pace, di non far nulla. Solo per un po’, non più di tanto. E dopo si può ricominciare come sempre.
Good Luck.