Stavi guardando una nonsochè locandina oggi, è forse il giorno di uscita di Punto e Croce Facile? Ad ogni modo, ero con la Jazz fermo al semaforo, e non ti ho suonato sia perchè odio in genere i clacson, sia perchè una vecchietta stava attraversando la strada e volevo finisse presto l’opera. Ho provato ad abbassare un finestrino e alzare i Ramones, ma il tuo udito non è sopraffino fino a questo punto. Comunque, tutto questo per dirti un’idea che mi è venuta struccando il bottone d’accensione del Mac. Ci compriamo in due un masterizzatore di schede magnetiche, hackeriamo la tessera di Alì e ci carichiamo ventimila punti?
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Firefox 2.0 sta cominciando a crashare anche su Win. Bisogna passare alle nightly build?
Libertà e Necessità
Avevo 14 o forse 15 anni, non abbastanza per pensare al problema come ci penso adesso. Ora, quando si usciva di casa, pomeriggio o sera, era domanda rituale con gli amici il "quanto puoi stare fuori?". E ognuno spiattellava agli altri le concessioni che aveva ottenuto con i suoi genitori grazie alla sua fine diplomazia. Comunque, questi amici rimanevano un po’ allibiti quando il sottoscritto quindicenne rispondeva, come suo solito, con un naturale "Quando voglio!". Forse pensavano che io, ribelle per diletto, tornassi a casa a notte fonda, sprezzante delle grida materne e paterne rivoltemi, aprendomi la strada con la scimitarra? No. Non so se avevo capito io qualcosa di superiore, o se questa cosa di superiore mi era stata insegnata, ma ho sempre fatto quello che volevo, eppure era quello che dovevo fare. Ed è l’unico modo per essere veramente liberi. Libertà e Necessità.
Old Possum’s
Un impiegato di banca nella Londra del 1920. Chissà, fosse vissuto più a lungo avrebbe riconosciuto la sua somiglianza con Christopher Reeve, il protagonista di Superman. Stessi occhiali tondi schiacciati sugli occhi, stessa pettinatura a righe parallele. Stessa apparenza, stessa identità nascosta. Sembra di vederlo, uscire da Llody’s ed entrare nella città nebbiosa, fendere a lunghi passi quella coltre spessa, fermarsi per aspettare il tram, osservare quel grande fiume di folla attraversare il London Bridge. Come linfa nei canali di questa città brulicante. O ricordarsi i versi di Dante, ripeterli in un italiano buffo, vedere nel Tamigi lo Stige e stupirsi di quanti dannati varchino le soglie degli Inferi.
Sale sul tram, guardando fuori dal finestrino ripensa ai versi di Baudelaire. "Fourmillante cité, cité pleine de rêves". No, tu Charles non hai visto Londra. E’ questa la vera unreal city, trafitta dalla modernità, incapace di farsi una ragione della Guerra.
Arrivato nel suo appartamento, ritorna ai suoi carteggi. Forse ripensa a Machiavelli, quando al ritorno a casa smettava i suoi abiti infangati e quotidiani, indossava panni curiali e si sedeva sul suo scrittoio, per entrare nelle antique corti degli antiqui homini e pascersi di quel cibo che solum era suo. Ma Londra non è Firenze e la mancanza di serenità umanistica impedisce simili colloqui. Nel suo studio il vecchio Possum (soprannome che gli aveva imposto Ezra Pound) ha gli ultimi lavori da fare per conto dell’Egoist, la rivista a cui collabora. Sta leggendo un romanzo che pubblicheranno a puntate, di uno scrittore d’avanguardia irlandese, dal titolo evocativo: Ulysses.
Fa in fretta, non ha molto tempo. Deve concludere un lavoro che ha in cantiere da tempo e su cui punta molto. La salute di Vivien, sua moglie, sta peggiorando. Lui dilì a poco, se lo sentiva, avrebbe avuto un esaurimento nervoso. A quel punto avrebbe fatto meglio ad accettare la proposta di Bertrand Russel, che si era offerto di mandarlo in cura presso una sua amica a Losanna.
Al direttore – In un lussuosissimo condominio di Milano, con tanto di piscina, terme, galoppatoio, zoo, eliporto, montagne russe, università e cimitero privato, un gruppo di condomini integralisti isterici capitanato dall’on. Gardini, ha inscenato una rissa furibonda pretendendo per i bagni interni della piscina condominiale addirittura nove differenziazioni e cioè: 1) uomo classico 2) donna classica 3) transgenici quadrisessuali 4) assassini 5) nani bilingue 6) impotenti 7) cani omosessuali 8) prelievi 9) filosofi. In più l’on. Gardini oltre a pretendere il suo bagno personale blindato, insonorizzato e con la tavoletta della tazza tempestata di brillanti, ha chiesto di cambiare il portiere centrale del condominio, un rumeno monofonico privo di sense of humour, con un portiere di maggior prestigio suggerendo Buffon. Richieste, peraltro, disattese. |
Gianni Boncompagni |
(04/11/2006)
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Firefox 2.0 xe na baraca. Almeno quello in versione Mac. E’ lento nonostante sia universal, mi crasha in media ogni mezz’ora, ha perso tutti i plugin e non ne vuole sapere di riconoscerne alcuno.
all hallows’eve
C’è un incomprensione di fondo sul dibattito moderno sullo scientismo, sull’iper-laicizzazione della ricerca scientifica. L’incomprensione è tra la fascia di coloro che sono nati prima della metà secolo e quelli che del secolo sono nati verso la fine. Quarant’anni – non serve dirlo – sono tanti di questi tempi e in questo paese. Per farla breve, se prima il dogma era quello cattolico, erano le "radici cristiane" e l’attaccamento alla metafisica, ora il nuovo dogma è quello scientista, materialista. La mentalità comune dei nati verso la fine del secolo è, appunto, la seconda. Molti miei coetanei o quasi si vantano di andare oltre l’ignoranza, di pensare loro sì razionalemente, di non fermarsi alla credulità da bambini. In realtà non hanno fatto nessun sforzo critico, ma si sono beotamente adattati al pensiero corrente. Se cento anni fa le insinuazioni erano la mente potesse essere coincidente col cervello, ora le insinuazioni sono che la menta sia staccata dal cervello. E’ incredibile come nessun divulgatore eccelso o benemerito professore di filosofia della scienza si sia mai accorto di questa scissione. O forse fa comodo fare sempre la parte della vittima, come se la Chiesa fosse quella di una volta e l’Inquisizione esistesse ancora.
Articoli vittimisti come quello del carissimo Boncinelli sono un po’ patetici.
Sta roba continua.