Il Vecchio doveva farvi gli auguri. Ve li fa adesso, tutti insieme. Qohèlet parla ancora oggi, non con le sue parole taglienti dettate allo scriba, ma dalla bocca del paffuto signore nel video qui sotto. Se potesse vederlo, dall’alto suo scranno di pietra, egli annuirebbe interessato, compiaciuto che un’altra anima abbia capito che omnia vanitas.
E anch’io vi faccio gli auguri, sperando che abbiate potuto davvero esperire spirito del Natale e di queste feste, al di là del frastuono del mondo, al di là di tutti i sermoni, laici e religiosi, che hanno le loro verità da imporre sul Natale. “Ma il sapiente che dice di sapere / nemmeno lui ha trovato” – risponde il Qohèlet.
Spero che abbiate potuto lavorare interiormente, nelle condizioni particolarmente favorevoli di questa stagione dell’anno, e spero che lo possiate continuare a fare in questo anno nuovo. E spero tutto questo anche per me, per contribuire alla nascita del figlio dell’uomo nella materia. Il Natale ci ricorda che se Dio diventa uomo, è una meraviglia; ma se un uomo diventa Dio, è la meraviglia delle meraviglie.
Gesù disse, “Se la carne fosse nata a causa dello spirito sarebbe una meraviglia, ma se lo spirito fosse nato a causa del corpo sarebbe una meraviglia delle meraviglie.” — Vangelo di Tommaso, 29