Un breve ripasso di quanto avevo detto e previsto, in tempi non sospetti, la passata stagione, e che puntualmente si è verificato. L’11 settembre 2010 il Milan perde 2-0 in trasferta a Cesena. La formazione è tipicamente ancelottiana: centrocampo Pirlo-Gattuso-Seedorf più Ronaldinho dietro a Ibra e Pato; difesa con esterni Antonini e Bonera. Due problemi si evidenziano immediatamente e dai quali sorgono i miei consigli a Max: i tre di centrocampo di Ancelotti non possono più reggere un trequartista vero e due punte, questo l’aveva capito anche Carletto che dal 2007 in poi non aveva più usato Seedorf terzo di centrocampo ma solo trequartista; secondo, c’è l’esigenza di avere terzini che spingano molto di più non solo per avere più sbocchi in avanti, ma soprattutto per costringere i pari ruolo avversari a essere più guardinghi: il mio consiglio ad Allegri era di lasciare in panchina Bonera per usare Abate, dall’altra parte se Antonini non si fosse rivelato abbastanza efficace, puntare su Janku.
Consigli seguiti? Certo, e con un po’ di ritardo, tanto che se se fossi stato al posto del presidente Belucconi si sarebbe beccato da me del “sarto”, Max.
Allegri non usa più Seedorf a centrocampo tranne che in sparute occasioni (contro Real Madrid e Roma, entrambe sconfitte, guardacaso); anche se a fine stagione, complice un momento di forma incredibile, il buon Clarence ritorna lì. Poi, a partire da Cagliari (6 gennaio) e con mia grande sorpresa, decide di impiegare il modulo con tre mediani e un trequartista funzionale come Boateng.
Per il resto, l’ascesa di Abate è stata travolgente; mentre Janku ha dato un contributo fondamentale nella parte finale di stagione (vedi gare contro Napoli e Inter) ed è stato davvero un peccato non averlo utilizzato di più.
Veniamo a quest’anno. La squadra ha trovato un suo ottimo equilibrio, come dimostrato anche in supercoppa, ma i nodi rimangono due: le prestazioni di Seedorf e di Ibra. E’ impensabile che l’olandese possa fare l’intera stagione a livello dell’ultima parte della scorsa; prima o poi la sua forma calerà e finirà inevitabilmente in panchina (e se non ci finirà, saranno fischi e dolori). Mettere un terzo mediano porta ad avere un’eccissiva mancanza di creatività in avanti. Quindi la prima soluzione è arretrare Boateng e usare Robinho (o, perché no, El Shaarawy) come trequartista. Ma è una soluzione che a mio parere porta troppo ad allungare la squadra, e quindi passabile di ottimizzazione. Penso che sarebbe bello quindi riportare giù dalla soffitta l’albero di Natale (sempre con Boateng a centrocampo e Robinho-Pato o Robinho-Seedorf trequartisti), per avere maggiore densità a centrocampo e poter impostare con i terzini in posizione ancora più avanzata (e su Taiwo e Abate, onestamente, ho grandi aspettative).
Quindi, consiglio numero uno: rispolverare l’albero di Natale.
Problema numero due: è noto che se Ibra è fuori forma può essere inutile se non dannoso (vedi Tottenham). Max dovrà avere le palle di lasciarlo in panchina quando serve. Vedremo se le avrà. L’attacco Robinho-Pato ha già dimostrato di essere capace di grandi cose, ma si può fare di più. Nell’ipotetico albero di Natale, Pato può essere un’ottima punta. Shevchenko ha fatto ottimamente in quella posizione, e avendo il papero caratteristiche simili, la situazione si può ripetere.
Consiglio numero due: nell’albero di Natale, usare Pato come prima punta.
Staremo a vedere, se avrò ragione o se Max mi sorprenderà. Ma, per favore, cerca di non farti dare del sarto dal Praz.