Ricardo se ne va. Non che prima ci fossero dubbi. Mi piace pensare che Kakà verrà ricordato per quello che ha fatto al Milan, e che sia una geniale operazione di Silvio per riaverlo, fra due anni, a meno della metà. La verità è che gli errori li ha fatti la dirigenza: in questi anni non ha mai costruto la squadra intorno a lui come avrebbe dovuto, e come aveva detto. Ha incrinato i rapporti a gennaio, quando aveva fatto capire che l’avrebbe potuto vendere, per soldi. Non se lo aspettava. Forse un po’ di colpa ce l’ha anche l’ingegner Bosco, che, smentendo sempre le dichiarazioni del figlio, in questi anni si è seduto al tavolo con tutti. Al Manchester City non poteva andare, è troppo intelligente per non capire che l’etichetta del “one hundred million pound player” gli sarebbe stata troppo pesante. Va al Real, squadra che ha sempre ammirato.
Penso che Ricardo terrà ancora il Milan nel cuore.
Archivio mensile:Giugno 2009
C’è un post che cerco da tempo, ma ad ogni modo sembra non esistere. Così lo riscrivo. Quando RossoAlice era il massimo che uno potesse desiderare, e in studio c’erano Ricky Buscaglia e Federico Buffa, un bel giorno, dopo una prestazione magistrale di Cafu, Ricky domandò:"Ma da dove trova la forza, un giocatore di 37 anni, per continuare ad allenarsi e fare prestazioni del genere?". E Fede, magistrale, rispose:"Se mi concedi quattro lettere, io dico Fede".
Porta la palla di destro. Di sinistro. Porta la palla di suola. Fai finta. Fai finta di fare finta. – Niels Liedholm
Ho scoperto che Leonard Cohen sarà a Venezia il 3 Agosto, in Piazza san Marco. Forse c’era un motivo per non prendere e partire per Santiago, o forse no. Un giorno avevo trovato una foto di Leonard Cohen, scattata da un suo fan che l’aveva incontrato mentre visitava un museo. Era vestito con una camica a maniche corte a quadri, rimboccata nei pantaloni di tela; i capelli pettinati con la brillantina. Un pensionato come molti.