Ieri ero sotto la doccia, quando ho avuto un’intuizione geniale, mi si è rivelato un frammento di verità dal labirinto dei miei pensieri e dalla pioggia di goccioline d’acqua. Ok, non ho intuito l’eterno ritorno e la mia doccia non è il lago di Ginevra, ma è abbastanza per sorprendermi.

Ora che sono in serata proustiana, vi racconto una storia. Una domenica di qualche anno fa, un dicembre, all’ora di pranzo in Italia, si giocava una partita in Giappone. Tomasson, poi la zappata di Costacurta, e andò come andò. Carletto disse: "Abbiamo perso, ma qui ci torno". Non ci credevo. Dopo Istambul, ci credevo ancora meno. Non pensavo che questo Milan avesse ancora una cartuccia da sparare, l’ho pensato solo dopo quella notte a Glasgow. Avevi ragione Carletto, a Tokyo ci ritorneremo.

"LANDIS SPARA AL SUO MANAGER
(ANSA-REUTERS) – MALIBU’ (CALIFORNIA), 18 MAG – Floyd Landis, il ciclista statunitense vincitore del Tour del France dello scorso anno e risultato positivo al controllo antidoping, ha sparato al suo manager dopo aver appreso che questi aveva fatto una telefonata minacciosa al tre volte campione del Tour de France, Greg Lemond. (ANSA-REUTERS) PEG
LANDIS SPARA AL ++ RETTIFICA ++
(ANSA) – ROMA, 18 MAG – Nella notizia proveniente da MALIBU, delle ore 4,17, dal titolo Ciclismo: Landis spara al suo manager ”, si prega di rettificare nel titolo ”Ciclismo: Landis licenzia il suo manager e alla 4/a riga come segue: ”…ha licenziato il suo manager” . Seguira’ ripetizione corretta. PEG"

Rubato da Camillo.

“Monsieur Maldini – scrive il quotidiano sportivo – vive ancora come un ragazzino il calcio per cui prova un amore che non si spegnerà mai. (…) Come il padre, Maldini, in 23 anni di carriera, non si è mai allontanato dal senso di morale, del dovere, della fedeltà e dell’etica che lo hanno reso una delle icone del calcio italiano. Domani, se i preparatori atletici sono efficaci e gli dei ci ascolteranno, il Milan potrà offrire a Maldini une delle più belle gioie della sua carriera, ad un anno dall’addio annunciato, una quinta Champions League, la prospettiva di una nuova finale Intercontinentale e, perché no, l’occasione di sognare ancora una volta il Pallone d’oro”.

Ewige Weiderkehr des Gleichen. E’ questo il contributo più grande di Freddy all’umanità, contributo anche per me. Amor fati. Amare il proprio destino. Così è non perchè capita, così è non perchè è necessario, così è perchè voglio che sia. E ho voluto infinite volte e infinitamente vorrò. Non voglio altro che il mio destino.