Preghiera 17/08/2006
Maurizio Blondet è un uomo scaduto. Solo qualche mese fa mi gongolavo col suo “Elogio di Berlusconi e di Catilina” (1993), di un’epoca prima che entrasse nei gangli di quella mezzasinistra che è la destra radicale, che in America si chiama isolazionista, che Baudrillard ha definito divina, soprannaturale nel senso che ignora la natura e non vede l’evidenza. Veneratissimo Maurizio defensor fidei et tribunus plebei, che non so neanche l’Avvenire come faccia ormai a tenerti più, non ti voglio ricordare Matteo 25,41 che sai già troppo bene, tu saccente quanto Mussolini, ma te lo voglio combinare con Vita e Destino di Vasilij Grossman, quando un tedesco delle SS e un soldato sovietico vengono a uno strano dialogo, quasi quello tra un greco e un persiano nel libro IX di Erodoto, e il tedesco vede nel sovietico la sua immagine allo specchio, il suo alter ego, e nel Soviet l’essenza nazifascita che continuerà a vivere, ormai che il Reich sarebbe caduto, sotto un’altra forma. Ricordati che Cristo nel giorno del giudizio “dirà a quelli posti alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno”, ma ricordati anche che stando a destra troppo lontano una qualche legge ti catapulterà dall’altro lato.