Sotto braccio libbri…
Io non pensavo. Non pensavo davvero. Quando quest’estate passava in radio “Vorrei cantare come..”, pensavo che fosse uno dei soliti tormentoni, del solito sconosciuto che trova un refrain orecchiabile e psicagogico. Sì, la musica mi piaceva, sentivo che forse aveva qualcosa in più delle altre, ma nulla di più. Quando una Preghiera di Langone (http://www.qohelet.it/2005/10/28/nessun-titolo-310/) mi fece ascoltare “Studentessa Universitaria”, rimasi stupefatto da una certa genialità e intuitiva al di là di una musica da Leonard Cohen in versione allegra e di un testo composto da parole più semplici che mai. Per caso poi conobbi anche la storia di questo Simone Cristicchi, un’artista un po’ frustrato per non essere riuscito mai a sfondare, perchè nessuno in quel suo mondo aveva intuito il suo talento e il valore delle sue canzoni. Capito questo, capito di senso di quelle canzone che ogni tanto andava in radio d’estate, l’uomo mi è cominciato a stare simpatico; ma non avevo mai approfondito, prima di oggi. E davvero non pensavo. A domani per il seguito.
Joey Ramone, la statuetta che ho in camera, dopo questo tuo messaggio si è mosso (finalmente dopo 2 anni) e ha cominciato a strapparsi i capelli. Viva gli utenti anonimi!