Le Mensonge Armstrong
L’Equipe di ieri pubblica uno studio secondo cui dei campioni di urina, assolutamente anonimi, di sei tappe del tour del ’99 (prologo, 1a, 6a, 9a, 10a, 12a), sarebbero risultati positivi all’epo secondo tecniche più moderne. E accusa Armostrong di doping non si sa per quale motivo. Mi è venuto il dubbio, ma magari Armstrong è stato vincitore di queste sei tappe? Si, ha vinto il cronoprologo e la nona tappa sul Sestriere, ma per le altre che nesso ci può essere? Mi è venuto il dubbio, ma magari era in maglia gialla quelle tappe? Si, è stato in maglia gialla dopo il prologo, la 6a, la 9a, la 10a e la 12a, ma per l’ultima che rimane che nesso ci può essere? Non c’è nulla che colleghi tra loro queste sei tappe e tantomeno che le colleghi con Lance Armstrong, allora da dove l’accusa dell’Equipe?
"Caccia alle streghe" è la definizione giusta. Il sospetto dietro ogni grande campione, lo stesso sospetto che ha portato Pantani alla cocaina e poi alla morte. Non sapete quanto è tremendo, ti senti giudicato da tutti. Diceva questo Armstrong in un’intervista a Pier Bergonzi di qualche tempo fa. Chi vince troppo sta per forza di cose antipatico a molti (a me stava antipatico persino Pantani), e ogni cosa è buona per accusarlo. Su cosa però in questo caso? Sul niente.
Ma se si potrebbe anche lasciar stare la spazzatura che scrive l’Equipe, non posso lasciar correre il servizio che ne ha fatto oggi Davide de Zan su StudioSport. Una vergogna. Che de Zan si vada a leggere quello che ha scritto l’Equipe prima di fare un servizio, mi pare la prima cosa da fare almeno. Dice e ripete che i sei campioni appartengono tutti indiscutibilmente ad Armstrong, beato lui che ha la sfera di cristallo, perchè, ripeto, quelle boccette erano anonime, capito, a-n-o-n-i-m-e. Poi dice che le tesi del giornale sono perfettamente appurate scientificamente (cosa più falsa che vera perchè non è stata fatta nè sarà mai fatta nessuna controprova su quei campioni), e di seguito conclude in una frase che Armstrong è sicuramente dopato, come se la cosa venisse da un sillogismo elementare. Quindi – e qui il delirio raggiunge il culmine – espone la sua teoria del complotto: i risultati delle analisi erano già disponibili da dicembre 2004, ma sono stati resi noti solo oggi, e non magari durante l’ultimo tour, per non rischiare che Armstrong potesse venir sommerso dalle polemiche, e magari essere escluso. Ma certo che le analisi erano già note, solo che essendo anonime a nessuno era mai venuto in mente di attribuirle ad Armstrong, prima che un giornalista dell’Equipe in cerca dello scoop di Ferragosto montasse tutta questa panna.
E, nel delirio più completo, conclude che è il complotto è stato tutto per non far vincere il tour del 2005 a Basso. Riposi in pace il povero de Zan.